La mostra "CLOU - Urban Catalyst" approfondisce il tema centrale del Tabula Rasa Visual Arts Festival 2022, sviluppando il concetto di catalizzatore urbano. Le strutture in cartone diventano oggetti urbani in grado di creare spazi di tensione e su cui si vuole indagare per stimolare una nuova riflessione sul ruolo dell'Architettura nella città e della sua relazione con lo spazio esterno.
Per il secondo anno consecutivo, materieunite torna al Tabula Rasa Visual Arts Festival di Civitanova Marche – un evento dedicato alla divulgazione delle arti visive attraverso il dialogo con lo spazio urbano.
«Il TRVAF22, così come Vedo a Colori-Museo d’Arte Urbana, non descrive solo un cronoprogramma di eventi o una lista di attori invitati, ma racconta una storia, una narrazione culturale, una dichiarazione d’amore per questa città attraverso le arti visive da sempre al centro della mia ricerca», racconta il direttore artistico Giulio Vesprini.
Tabula Expo – La mostra “CLOU – Urban Catalyst”
Per i tre giorni di festival, lo spazio della Palazzina Sud del Lido Cluana è stato adibito all’esposizione di una delle mostre del Tabula Expo.
Realizzata da Library Illustrazioni insieme a Tabula Rasa Visual Arts Festival e prodotta da materieunite, la mostra “CLOU – Urban Catalyst” approfondisce il tema centrale del festival sviluppando il concetto di catalizzatore urbano.
L’idea è di indagare su oggetti che creano spazi di tensione, generando proiezioni future che attraverso un processo aperto e dinamico apportino nuove visioni e strategie per implementare un luogo. Questi oggetti sono i catalizzatori che con la loro forza intervengono nello spazio urbano, modificandolo.
Con riferimento a strutture architettoniche o ad oggetti temporanei, la mostra vuole stimolare una nuova riflessione sul ruolo dell’Architettura nella città e della sua relazione con lo spazio esterno.
Le due strutture che abbiamo creato per l’allestimento di questo spazio rappresentano i catalizzatori.
L’elemento principale è un prisma esagonale che rappresenta l’agorà, la piazza in cui si sviluppa la vita attiva della città. All’interno della struttura è esposta una selezione di alcune delle illustrazioni che hanno partecipato al concorso. Attraverso forme visive più o meno astratte i partecipanti alla call sono stati chiamati ad interpretare la loro personale visione di catalizzatore urbano.
L’altra struttura è un cilindro, di dimensioni ridotte, distrae l’occhio dall’elemento principale. È chiamato “confessionale” ed è uno spazio pensato per ospitare una singola persona. Non ci sono opere esposte, solo una lampadina blu e in diffusione dei suoni alternati che rappresentano i diversi momenti della città.
Due strutture che incuriosiscono e che nascondono all’interno nuove dimensioni da esplorare con i sensi.
La rappresentazione dell’oggetto urbano diventa elemento espositivo.
Strutture ecosostenibili a sostegno del legame arte-spazio.
L’allestimento è costruito con dei tubolari riciclati in cartone, riciclabili e biodegradabili. Formano strutture autoportanti che possono essere smontate e rimontate in nuovi ambienti.
Il tema della sostenibilità ambientale è uno dei punti fissi del Tabula Rasa Visual Art Festival. Infatti, come per la prima edizione, l’allestimento degli spazi espositivi è stato progettato in un’ottica di riciclo delle strutture impiegate, per garantirne la circolarità e minimizzare l’impatto ambientale.
Una soluzione che arricchisce il legame tra arte visiva e spazio urbano, promuovendone l’approccio sostenibile e di rinnovo continuo delle risorse.