materieunite ha realizzato l’allestimento del Tabula Rasa Visual Art Festival scegliendo di utilizzare cartone in tre forme diverse: alveolare, reboard e tubolare. Una foresta urbana sostiene le opere, all’interno di un bellissimo spazio che apparteneva a un ex-stabilimento balneare in stile liberty dei primi del ‘900.
Progettare un festival di arti visive significa restituire spazi funzionali di condivisione in grado di permettere legami emozionali tra arte ed individuo.
Tabula Rasa Visual Arts Festival nasce con l’intento di divulgare narrazioni di arte urbana, architettura, grafica, fotografia, illustrazione ed editoria indipendente, con uno sguardo rivolto ai temi ambientali.
Per l’evento abbiamo realizzato l’allestimento degli spazi adibiti al festival presso la Palazzina Sud del Lido Cluana.
Nello specifico abbiamo curato l’allestimento della mostra “Graphic…BOOM” e ci siamo occupati della realizzazione della cupola geodetica posizionata nel giardino antistante, pensata per ospitare talk e incontri.
Quest’anno il tema della call per le illustrazioni in mostra è stato “Lo spazio condiviso”. Il concept da cui siamo partiti per l’allestimento è stato quello di “Foresta urbana”, proposto dal direttore artistico Giulio Vesprini.
Un’esposizione temporanea, pensata per accogliere i visitatori all’interno di una foresta immaginaria, collocata in uno spazio urbano coperto.
Abbiamo scelto di mostrare le illustrazioni attraverso installazioni in cartone che rievocassero le forme proprie degli alberi.
Ogni opera d’arte ha trovato la sua base su di una struttura cilindrica per la quale abbiamo utilizzato Honeycomb estensibile, un materiale riciclabile al 100%, costituito da un’anima a nido d’ape in cartone ondulato.
Su di essa poggia una sezione in cartone alveolare, impressa con stampa diretta UV, grazie alla quale abbiamo potuto riprodurre visivamente tronchi di alberi centenari.
L’architettura cresce attraverso un tubo in cartone, per dare spazio finalmente alle illustrazioni appese, stampate anch’esse su supporti rigidi in cartone alveolare.
Una volta allestito, lo spazio chiuso della Palazzina Sud ha trovato un’aria nuova, pulita. Grazie alle strutture espositive realizzate interamente con materiali naturali, abbiamo creato uno spazio urbano sostenibile, leggero, in cui sentire il piacere di esplorare in libertà.
Fuori, nel giardino antistante la Palazzina, si situa la cupola geodetica. Ci è piaciuta molto l’idea di poter creare una struttura temporanea per esterno. Una sorta di palcoscenico che invita, include ed allo stesso tempo diventa strumento di separazione fisica dall’uditorio.
La cupola geodetica è una tensostruttura emisferica e modulare, in grado di diventare proporzionalmente più resistente all’aumentare delle sue dimensioni.
Una rete di travi che si intersecano formando elementi triangolari, disposti in modo da permetterle di sorreggersi da sola senza bisogno di muri interni o pilastri di sostegno.
È una struttura autoportante quindi, facile da installare, che combina la rigidezza propria delle strutture reticolari, con l’efficienza della forma sferica.
Il design dal forte impatto estetico costruisce un punto di interesse visivo che invita alla relazione e alla creazione di connessioni nuove.
Cartone per le travi, tenute insieme da giunti riutilizzabili in legno e plastica: è il sistema di costruzione modulare a basso impatto ambientale che abbiamo realizzato per questo allestimento, con una richiesta di materiali minima rispetto a strutture similari.
Il risultato di una progettazione che ricerca la perfezione attraverso geometrie armoniose e design etico.